AREA

DIPENDENZE

 

AZIONE cod. G1

LIVEAS DISTRETTO 26

 

Intervento

n° 15

 

 

Titolo Azione

 

"Centro di Ascolto e di Prima Accoglienza"

Presidio di prevenzione del disagio giovanile e socio/ambientale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

OBIETTIVI

 

 

-         Promuovere e favorire stili di vita sani e consapevoli, attraverso l'attivazione di azioni mirate organizzate dagli operatori dei Centri in base alla tipologia dei problemi emersi dall'ascolto;

-         Contrastare fenomeni di isolamento ed emarginazione mettendo in essere un'accoglienza partecipativa ed efficace;

-         Ridurre il rischio tossicomanico attraverso colloqui mirati alla formulazione di un programma personalizzato, in rete con i servizi pubblici e privati;

-         Valorizzare le potenzialità dell'utente avviando un percorso mirato alla ricostruzione della sua personalità, del suo sistema dei valori e, più in generale, della cultura della vita e "dell'essere" piuttosto che "dell'avere";

-         Attivare incontri formativi e informativi con genitori, docenti, educatori e adulti che si occupano del disagio giovanile, dell'insuccesso scolastico, del disagio sociale e della emarginazione causata dalle nuove forme di povertà

La tipologia dell'utenza per l'intervento/servizio si può identificare in:

- Adolescenti (età 13/18)

- Giovani (età 19/25)

- Giovani adulti (età 26/40)

- Genitori, docenti. Educatori

- Famiglie

- Immigrati

Dal punto di vista quantitativo, la stima per difetto potrebbe attestarsi su 500 persone nell'arco dei tre anni che direttamente usufruiscono del servizio(utenti diretti), e almeno 500/800 persone  che indirettamente acquisiscono formazione e informazioni sul problema droga e sul disagio psico-sociale (utenti indiretti).

 

 

 

 

 

 

 

 

STRATEGIA

 

In quest' ultimo decennio, a causa dell' uso/abuso sempre più massiccio di sostanze definite genericamente "nuove droghe", a causa altresì di una diffusione tra i giovani adolescenti di uso/abuso di alcool, tabacco, sostanze dopanti, ecc.,

si è sentita e si sente l'esigenza di attivare e implementare Centri di ascolto e di prima accoglienza per problematiche correlate non solo a fenomeni di dipendenze, ma anche a condizioni di forte disagio psicologico e socio-ambientale.

Ciò al fine di dare risposte più concrete e individualizzate a tutti quei fruitori di sostanze che non si sentono, comunque,  "tossicodipendenti", nonchè ai genitori, ai docenti, agli educatori in senso lato che vivono in modo inconsapevole il loro ruolo di  "Adulti".

La priorità scelta, inoltre, viene supportata dalla percezione, diffusa tra gli operatori specializzati del settore, che esiste un fenomeno grave e rilevante del sommerso che riguarda non solo gli adolescenti, ma anche i giovani e i giovani adulti.

Si prevede infine di realizzare un progetto unico da articolare dividendo il distretto in tre aree (Messina, Zona Ionica, Zona tirrenica), individuando  sedi di Centri visibili e agevoli per tutti (anche per disabili) e in rete con i Centri di ascolto delle scuole, dei CAG, delle  parrocchie, ecc.

 

 

 

 

 

 

 

DEFINIZIONE DELLE ATTIVITA'

-Formazione degli operatori del progetto con particolare riguardo a  tematiche specifiche (la relazione di aiuto, l'empatia, l'ascolto, il lavoro di rete, l'auto-aiuto, ecc…)

-Attivazione dei Centri di Ascolto e di Prima accoglienza all'interno dei quali svolgere:

·        Ascolto, anche telefonico

·        Colloqui individuali

·        Formulazione di progetti personalizzati in rete con le realtà del territorio sia istituzionali che del privato sociale

·        Orientamento rivolto ai tossicodipendenti per favorire l'ingresso in programmi terapeutici in caso di recidive

·        Counselling psicologico, sanitario, legale

·        Assistenza sociale

·        Attivazione di gruppi di auto-aiuto rivolti agli utenti e/o alle loro famiglie

·        Attivazione di gruppi esperienziali metodologicamente guidati

·        Lavoro di rete in collaborazione con le Istituzioni e con le realtà del Terzo Settore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TEMPISTICA

Tempo totale previsto: tre anni

Fase n°1 (durata un anno):

-         Formazione degli operatori del progetto,  articolata su 40 ore e finalizzata all'approfondimento di tematiche correlate al disagio giovanile e sociale, all'acquisizione di metodologie e tecniche specifiche dell'ascolto, della relazione d'aiuto, della comunicazione relazionale, ecc.;

-          avvio della supervisione in progress, a cadenza quindicinale, per tutta la durata del progetto, articolata su 144 ore complessive (48 ore per ogni anno).

-          individuazione e organizzazione delle sedi dei Centri di ascolto e di prima accoglienza;

-          coinvolgimento degli operatori dei CAG ove esistenti, dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado, degli allenatori dei gruppi sportivi, degli animatori degli oratori delle parrocchie, ecc.;

-         riunioni finalizzate alla programmazione delle attività progettuali per individuare strategie flessibili, dinamiche ed aperte;

-         avvio delle attività.

Fase n°2 (durata due anni):

-         analisi dei dati emersi dal primo anno di attività per formulare interventi sempre più rispondenti ai bisogni specifici di coloro che afferiscono ai Centri;

-         verifica in itinere degli interventi attivati al fine di una eventuale rimodulazione degli obiettivi.

 

 

 

 

DEFINIZIONE STRUTTURA ORGANIZZATIVA E RISORSE

Al momento dell'attivazione e per tutta la durata del progetto dovranno essere coinvolti:

-         i Centri di aggregazione;

-         le scuole di ogni ordine e grado;

-         i luoghi di aggregazione spontanea (palestre, gruppi parrocchiali, gruppi sportivi, ecc.);

Dovranno essere coinvolti altresì (per interventi personalizzati):

a) i Ser.T.;

b) gli Enti sociali già operanti nell'ambito delle dipendenze e del disagio giovanile;

c) Consultori Familiari;

d) Tribunale dei Minori;

e) Istituzione ai Servizi Sociali.

Il progetto avrà una valenza significativa se si realizzerà un'integrazione concreta e funzionale tra le agenzie pubbliche e del privato sociale presenti sul territorio del distretto D26.

Il servizio intende offrire non solo un ascolto ed un'accoglienza "in sede" ma si prefigge soprattutto di raggiungere i fruitori nelle loro realtà socio-ambientale attraverso:

-         l'attivazione di strategie flessibili, dinamiche ed aperte;

-         il raggiungimento dei luoghi di aggregazione giovanile sia strutturati che informali;

-         la programmazione e l'organizzazione di attività socializzanti per promuovere la cultura dello "stare bene con sé e con gli altri";

-         l'accoglienza e il sostegno non solo del soggetto ma anche del suo contesto sociale di riferimento.

Personale:

N° 1 coordinatore;

N° 3 operatori con esperienza consolidata nell'ambito delle dipendenze e del disagio giovanile;

N° 1 Assistente sociale

N° 1 psicologo

N° 1 pedagogista

Strumenti e attrezzature  per la gestione dei Centri

 

 

 

 

 

COMUNICAZIONE

-         Riunioni interne e intersettoriali;

-         pubblicizzazione del progetto attraverso l'utilizzo dei mass media locali  e diffusione di materiale divulgativo;

-         incontri/dibattito con docenti, genitori, educatori in genere nelle loro sedi o presso i Centri

Modalità di accesso :

-         Accesso diretto al servizio;

-         aggancio attraverso le attività svolte presso i CAG, le scuole, le Parrocchie, ecc. ;

-         segnalazioni da parte dei servizi pubblici e del privato sociale.

 

 

 

 

CONTROLLI E VALUTAZIONE

Il controllo sarà effettuato dal "Gruppo di controllo" individuato in seno al Gruppo Piano.

 La valutazione sarà effettuata attraverso:

-La verifica di processo dal punto di vista qualitativo:

1.     Qualità della relazione tra operatori e destinatari;

2.     rapporto tra interventi previsti e interventi attuati;

3.     modalità utilizzate per il conseguimento degli obiettivi in relazione al lavoro di rete.

- La verifica di processo dal punto di vista quantitativo:

1.     Numero dei colloqui effettuati nelle sedi dei Centri;

2.     numero delle attività programmate e organizzate sul territorio;

3.     numero delle richieste di aiuto esplicitate;

4.     numero degli interventi personalizzati;

- La verifica di esito:

1.     Interviste periodiche specifiche ai fruitori che presentano le problematiche più gravi al fine di valutare in che modo e in che misura l'intervento influisce sul loro reale cambiamento;

2.     redazione giornaliera di un diario di bordo quale strumento necessario per valutare l'andamento operativo dei Centri;

3.     predisposizione di questionari da somministrare sia ai soggetti che afferiscono ai Centri che agli esterni, al fine di verificare se il servizio offerto è stato efficace e ha avuto presa sugli utenti diretti e indiretti;

4.     riunioni mensili degli operatori al fine di verificare l'efficacia delle iniziative intraprese, di programmare e/o rimodulare gli interventi,  ma anche e soprattutto per valutare la soddisfazione lavorativa degli operatori ed eventualmente intervenire in casi di "burn out"

 

 

 

 

IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI E DELLE RISPOSTE

I rischi connessi al pieno raggiungimento degli obiettivi potrebbero essere collegati:

-Alla scarsa affluenza ai Centri, dovuta ad una eventuale insufficiente pubblicizzazione del servizio offerto;

- alla resistenza da parte di coloro che vivono situazioni di disagio, nell'esplicitare una precisa richiesta di aiuto;

- difficoltà da parte degli operatori ad effettuare un lavoro di rete per attivare un'integrazione efficace tra pubblico e privato e tra sociale e sanitario.

 

 

 

BUDGET

 

Spesa totale 183.000,00 Euro

N.1 coordinatore (4 ore settimanali)

N.1 psicologo (88 ore settimanali primo anno, 48 ore secondo anno e 48 ore terzo anno)

N.1 pedagogista (12 ore settimanali)

N.1 assistente sociale (interna ai Servizi Sociali)

N.3 operatori con esperienza consolidata nell’ambito delle dipendenze e del disagio giovanile (15 ore settimanali cadauno)

Oneri generali (materiali di consumo, cancelleria, strumenti, attrezzature, etc)

 

 

 

Descrizione della spesa

COSTO I

ANNO

COSTO II

ANNO

COSTO III

ANNO

TOTALE

TRIENNIO

QUADRO

Personale impiegato:

 

 

 

 

ECONOMICO:

- N.1 coordinatore

E    5.200,00

E    5.200,00

E    5.200,00

E    15.600,00

SPESE A CARICO

- N.1 psicologo

E    2.200,00

E    1.200,00

E    1.200,00

E      4.600,00

DEL PIANO

- N.1 pedagogista

E  11.856,00

E  11.856,00

E  11.856,00

E    35.568,00

 

- N.3 operatori

E  35.100,00

E  35.100,00

E  35.100,00

E  105.300,00

 

Oneri generali:

 

 

 

 

 

- Attrezzature e strumenti

E     7.000,00

 

 

E      7.000,00

 

- Materiali di consumo

E     2.500,00

E   2.500,00

E    2.500,00

E      7.500,00

 

- Spese generali

E     3.432,00

E   2.000,00

E    2.000,00

E      7.432,00

 

TOTALI

E  67.288,00

E 57.856,00

E 57.856,00

E 183.000,00