AREA

SERVIZIO INNOVATIVO

AZIONE cod. H                                                      Intervento n°2

LIVEAS  DISTRETTO 26

TITOLO AZIONE

 

 

- Modalità integrate fra soggetti pubblici e privati per la prevenzione, la protezione e la presa in carico del maltrattamento e l’abuso in danno di minori

 

MOTIVAZIONI

 

 

L’analisi dei dati contenuti nella “relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 269/98”, curata dal Centro Nazionale di Documentazione sull’infanzia e l’adolescenza, consente di tracciare un profilo del fenomeno:

- la maggioranza delle violenze subite dai bambini vengono attuate in ambito domestico;

- la maggioranza delle vittime di abuso continua ad essere di sesso femminile (74%);

- la maggioranza delle vittime si concentra tra i 6 e i 10 anni, corrisponde alla scuola elementare, con un tendenziale abbassamento dell’età delle vittime al di sotto dei 5 anni;

- la maggioranza dei bambini vittime vive in “famiglie normali” costituite da entrambi i genitori biologici conviventi;

- nella maggioranza dei casi  l’autore degli abusi è il padre sui 40 anni.

- la maggioranza delle vittime risiede nelle Regioni del nord dell’Italia.

Quest’ultimo dato,in particolare, se letto in chiave critica, ci fa riflettere su quanto al sud il fenomeno sia sommerso soprattutto in rapporto alla mancanza di politiche e progetti locali in favore dell’infanzia abusata.

Nonostante l’esistenza di leggi nazionali e regionali in materia di tutela di minori, a Messina manca un coordinamento interistituzionale che risponda al fenomeno dell’abuso in danno di minori in modo efficace.

Risultano ancora troppo  pochi i casi che giungono alla conoscenza dei servizi e dell’Autorità giudiziaria per mancanza di un progetto unitario di interventi da attuarsi a diversi livelli (prevenzione, informazione, trattamento).

La mancanza di strumenti operativi e di procedure condivisi non riesce a dare la reale portata del fenomeno a livello locale a causa della frammentazione degli interventi tra le Istituzioni competenti.

Permane dunque la necessità di adottare misure che consentano un monitoraggio costante dei dati ai fini di un’analisi sempre più puntuale del fenomeno e dello stato di attuazione della legge.

Ogni bambino ha diritto alla piena tutela da tutte le forme di abuso, un principio riaffermato dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia del 1989, ratificato con legge dallo Stato italiano, ma che, per essere efficace, necessita di un’azione concordata tra il livello politico e il livello tecnico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

OBIETTIVI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

OBIETTIVO GENERALE

 

- Creare una rete interistituzionale di Enti e Servizi socio-sanitari ed educativi che agiscano in modo sinergico per far emergere e combattere il maltrattamento,  l’abuso e lo sfruttamento di minori.

 

OBIETTIVI SPECIFICI

 

-  Migliorare il livello di tutela psico-sociale dei minori (azioni di informazione e sensibilizzazione);

- Migliorare il modello di approccio metodologico e organizzativo (azioni di formazione)

-  Migliorare gli strumenti di comunicazione tra gli Enti coinvolti (azioni di coordinamento);

- Superare la frammentazione degli interventi di protezione dei minori (azioni di presa in carico)

-   Monitoraggio del fenomeno (azioni di ricerca)

 

DESTINATARI

 

- Operatori della scuola e del terzo settore, genitori, bambini (azioni di  informazione e sensibilizzazione);

- Operatori socio-sanitari  degli enti pubblici e del terzo settore,  F.O e magistrati (azioni di formazione);

-  Minori abusati (azioni di presa in carico)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

STRATEGIA

 

 

 

 

La materia dell’abuso sui minori coinvolge vari livelli di intervento rispetto ai quali sono competenti differenti istituzioni che tra loro si devono coordinare e integrare in mezzo a significative difficoltà organizzative e procedurali.

Le azioni di coordinamento vanno articolate su più livelli di implementazione:

Il coordinamento procedurale  per raccordare i tempi degli interventi che possono soffrire di sfasature tali da mettere a rischio la protezione del minore.

Il coordinamento interistituzionale a garanzia del progetto deve curare l’integrazione istituzionale, l’integrazione gestionale e l’integrazione tecnica-operativa.

 

In mancanza di linee giuda regionali il protocollo di intesa sull’abuso costituisce il punto di partenza da cui procedere per l’implementazione delle azioni professionali attraverso una strategia già delineata in detto protocollo.

 

Il livello di integrazione (lavoro di rete) e il livello di intervento (prevenzione e presa in carico) si sviluppano in azioni definite che richiedono competenze professionali e alta specializzazione che dovrà essere compreso in un progetto formativo articolato nel modo seguente:

 

 FORMAZIONE

b) formazione di base che deve essere prevista per tutte le professioni che in modo diretto o indiretto entrano in contatto con l’infanzia realizzata in modo da corrispondere non solo al bisogno di informazioni teoriche ma anche di competenze applicative soprattutto sul piano relazionale al fine di disporsi all’ascolto dei bambini e riconoscere i segnali di disagio e sofferenza.

c)  formazione di livello avanzato per costituire equipe specializzata (Ass.soc. psicologo, neuropsichiatra infantile, ginecologo, psichiatra) nella presa in carico ed nel  trattamento delle vittime di abuso e degli autori del reato di abuso.

d)  formazione tecnica che deve riguardare gli aspetti organizzativi dell’integrazione e del lavoro di rete attraverso corsi di management.

 

INFORMAZIONE

 sensibilizzazione/informazione diffusa per promuovere nella comunità una cultura dell’infanzia (dibattiti, brochure, sito Web,).

 

PROTEZIONE

Il coordinamento tra gli operatori viene ribadito come strumento utile a fluidificare e abbreviare i tempi per la messa in atto della piena tutela del bambino. La protezione del minore deve precedere l’accertamento per evitare il  rischio che il bambino sia lasciato solo ed esposto a possibili reiterazioni, ritorsioni o minacce da parte dell’abusante. Fra gli altri deve essere implementata la rete delle strutture di accoglienza preparate a questo tipo di problematica.

 

L’individuazione di un soggetto che si assuma il ruolo di coordinatore e di rappresentanza legale degli interessi del minore abusato nella figura del curatore speciale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

STRATEGIA

PRESA IN CARICO

 

Si sviluppa all’interno di un percorso che comprende la segnalazione,l’accertamento diagnostico con l’apporto delle competenze mediche, sociali e psicologiche, l ’attivazione del percorso di tutela, l’accompagnamento terapeutico nelle fasi del processo penale, valutazione della recuperabilità genitoriale, trattamento psicoterapeutico. Per fare ciò è indispensabile una stretta collaborazione dei servizi coinvolti e la condivisione di percorsi operativi, sul modello metodologico del lavoro di rete.

 

MONITORAGGIO

 

Allo stato attuale non esiste una verifica sui flussi informativi relativi ai casi di abuso sui minori. Come già raccomandato dalla Commissione nazionale sul maltrattamento e l’abuso sessuale, permane la necessità di:

Definire criteri uniformi di organizzazione e classificazione delle informazioni statistiche raccolte a livello centrale e locale;

Adottare misure che consentano un monitoraggio costante dei dati afferenti alle procure presso i tribunali ordinari e ai tribunali per i minorenni ai fini di un’analisi sempre più puntuale dello stato di attuazione della legge.

 

Stante la necessità di un coordinamento per dare risposte corrette a situazioni di abuso sui minori, uno strumento è  il protocollo di intesa tra le varie istituzioni, siglato il 17/09/03 a Messina, che ha come fondamento il lavoro di rete.

Il protocollo di intesa tra soggetti istituzionali diversi va considerato uno strumento, non un fine, deve rappresentare un contributo per uniformare le procedure.

Un ulteriore contributo in tal senso sarà rappresentato dalla stesura di procedure di intervento che siano  il risultato di una riflessione e di un confronto condivisi tra tutti i soggetti della rete.

DEFINIZIONE DELLE ATTIVITA’

Costituzione del Gruppo Operativo sull’abuso per il distretto 26 costituito da:

Ÿ         AA.SS. Comuni del Distretto

Ÿ         E’quipe Az.USL n°5 (A.S., Psicologo, Neuropsichiatra inf., Ginecologo/Medico legale)

Ÿ         Forze dell’ordine

Ÿ         Rappresentanti terzo settore

Ÿ         A.S. dell’USSM - Messina

Ÿ         Magistrati

Ÿ         Rappresentante CSA

con  compito di  studio e stesura di procedure condivise, dalla segnalazione alla  presa in carico, che costituisca oggetto di un protocollo di intesa tra i soggetti interessati.   

 

Attività di informazione/sensibilizzazione, prevede: 

-  incontri/dibattito con gruppi mirati a cura degli operatori dei servizi della prevenzione e dei servizi specialistici.

- realizzazione di una brochure informativa che divulghi i concetti di diritti dei minori e le diverse attività di tutela promosse in materia di prevenzione dell’abuso sui minori.

- realizzazione di un sito Web informativo ed interattivo che favorisca il passaggio di informazioni, conoscenze sulla legislazione e sui fattori di rischio. L’attività sarà erogata a livello centralizzato dal comune capofila di Messina e si avvarrà delle competenze professionali interne all’Ente.

 

Attività di formazione di base prevede l’organizzazione di corsi di formazione e di aggiornamento per gli operatori scolastici, e degli operatori del settore pubblico e del privato sociale che saranno impegnati nella realizzazione del presente progetto, ai quali è necessario fornire strumenti conoscitivi per un approccio efficace con le situazioni di disagio del  bambino abusato. Tale attività è compresa in un progetto già finanziato e gestito dal Centro Servizi Amministrativi di Messina.

 

Per l’attività di formazione avanzata e di management ci si avvarrà  delle offerte formative degli enti accreditati per la formazione del personale socio-sanitario-giudiziario con esperienza nel settore specifico, e nella organizzazione dei sistemi integrati.

 

In termini di economicità, di somme e di tempi, sarà utile procedere attraverso una pianificazione delle risorse esistenti in termini di professionalità formate e di strutture e progettualità per poter sin da subito avviare un confronto fra gli operatori sulle prassi già sperimentate  da integrare nel modello di rete.

L’attività di presa in carico sarà organizzata da un’équipe multidisciplinare,  altamente specializzata, composta da:

Ÿ         A.S. Comune

Ÿ         Equipe specializzata Az.USL n°5 (Neuropsichiatra, psicologo, Ass.soc.)

Ÿ         Ginecologo/Medico legale

Ÿ         Psichiatra

Ÿ         A.S. dell’USSM - Messina

Ÿ         Magistrato

Ÿ         Curatore Speciale (Avvocato)

 in grado di garantire, in ambito distrettuale, la presa in carico dei casi segnalati dall’A.G., dalla segnalazione/rivelazione al trattamento psicoterapeutico  e di intervenire nei casi di urgenza.

Supervisione

L’ attività di presa in carico deve essere supportata dalla consulenza di operatori esperti con funzione di supervisione sui casi e sulla relazione tra gli operatori dell’equipe.

 

 

 

 

 

 

 

DEFINIZIONE DELLE ATTIVITA’

 

Metodologia

Il riferimento metodologico più efficace in materia e condiviso dagli esperti del settore è il lavoro di rete, il cui  modello sviluppato è riportato in allegato al presente progetto

Nell’azione di presa in carico bisogna prevedere la possibilità di proteggere il bambino/a in mancanza di genitore collaborante; per questo è indispensabile stabilire un raccordo con le comunità di accoglienza collegate nella rete con le quali condividere il percorso procedurale e le prassi.

 

Attività di monitoraggio       

 

Il raccordo interistituzionale faciliterà la costruzione di un sistema di raccolta dei dati relativi alla materia degli abusi sui minori nel rispetto dei modelli in uso a livello nazionale al fine di poter osservare l’andamento del fenomeno sotto diversi aspetti con la possibilità di raffronto e connessione. Il sistema di monitoraggio potrà dare spunto per ulteriori attività di ricerca e studio oltre che dare utili elementi statistici per le future progettualità.Per tale attività ci si potrà avvalere della consulenza del Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza e di professionalità formate nel settore informatico.

 

AZIONI

Ÿ         Incontri di Gruppo

Ÿ         Pianificazione delle risorse esistenti o da attivare

Ÿ         Organizzazione del sistema operativo integrato

Ÿ         Formazione degli operatori (di base e specialistica)

Ÿ         Costruzione di metodologie, procedure e strumenti  operativi condivisi per l‘attività di presa in carico.

Ÿ          Attività di informazione/prevenzione

Ÿ          

TEMPISTICA

- Vedi diagramma allegato

- Il sistema di controllo e monitoraggio sui tempi di esecuzione del progetto sarà effettuato attraverso l’uso del diagramma di Grantt e PERT

- Durata: triennale

 

DEFINIZIONE STRUTTURA ORGANIZZATIVA

 

 

Il Comune capofila dell’area distrettuale D26 svolge la funzione di “regia” e concilia in sé la dimensione di “sussidiarietà orizzontale” e di coordinamento fra le istituzioni pubbliche ed il terzo settore.

Il Comune capofila sarà responsabile del progetto e curerà la corretta esecuzione dello stesso.

 

I soggetti istituzionali presenti nel progetto rispondono ai compiti d’istituto stabiliti dalla legge e alle linee guida contenute nel protocollo di intesa,  che si allega al presente progetto, siglato da:

Ÿ         Ufficio territoriale del Governo

Ÿ         Questura

Ÿ         Comando prov.le dei carabinieri

Ÿ         Comando prov.le della Guardia di Finanza

Ÿ         Provincia Regionale

Ÿ         Comune di Messina

Ÿ         Az.Usl n°5

Ÿ         Dip.to Giustizia Min.le-Centro per la Giustizia Min.le

Ÿ         Centro Servizi Amministrativi

Ÿ         Università degli studi - Messina

 

Costoro dovranno incaricare dei loro operatori e gli specialisti che formeranno  l’èquipe interdisciplinare per i casi di abuso sui minori.

 

Ai soggetti sottoscrittori del protocollo di intesa  si aggiungeranno tutti gli altri individuati nel corso dell’attività di pianificazione.

 

La magistratura ordinaria e minorile, pur non risultando tra gli Enti sottoscrittori del protocollo di intesa ha stilato in precedenza un protocollo di intesa tra gli uffici Giudiziari della Corte di Appello di Messina per coordinare modalità operative e comunicazione nei casi di procedimenti relativi ad abusi in pregiudizio di minori, che si allega al presente progetto.

 

Il terzo settore sarà coinvolto sin dalle prime fasi del progetto ed in particolare ci si avvarrà delle cooperative con una consolidata esperienza nel settore dell’accoglienza.

 

Il progetto, e la metodologia in esso contenuta, viene avviato in forma sperimentale nel Distretto 26 per poi essere applicato a livello provinciale.

Nella prospettiva di una implementazione provinciale  l’Ufficio Territoriale del Governo di Messina è interessato agli sviluppi del progetto e mantiene il riferimento del Gruppo Tecnico Ristretto come momento di sintesi e promozione di future iniziative.    

 

COMUNICAZIONE

- comunicazione interna: saranno previste riunioni mensili tra i referenti dei servizi della rete. Il segretario della riunione redigerà la sintesi della riunione.

- comunicazione esterna: a livello istituzionale, semestralmente sarà redatto un report da inviare ai referenti di ogni ente istituzionale e del terzo settore facenti parte della rete.

- comunicazione esterna ad ampio raggio (informazione ai cittadini)  sarà effettuata utilizzando i mezzi di comunicazione radio-televisiva locali, brochure. 

 

Il progetto prevede inoltre il coinvolgimento dei cittadini nella fase di segnalazione/denuncia dei casi di abuso.

 

- Il cittadino che volesse segnalare i casi di abuso subito o di cui è a conoscenza potrà rivolgersi al servizio sociale del proprio Comune di residenza o agli istituendi sportelli informativi del distretto.

 

- Il cittadino accede al servizio spontaneamente per segnalare un presunto abuso.

Nella fase di presa in carico l’accesso ai servizi avviene tramite invito con incarico dell’A.G. 

 

BUDGET

- Costo triennale € 50.000,00 di cui € 45.000,00 per formatori e supervisore ed € 5.000,00 per materiale di cancelleria.

- Primo anno: € 5.000,00 per cancelleria; € 15.000,00 per formatori e supervisore( 200ore/annue x 57,00 euro/ora - 54 ore/annue x 85,00 euro/ora)

- Secondo anno: € 15.000,00 per formatori e supervisore( 200ore/annue x 57,00 euro/ora - 54 ore/annue x 85,00 euro/ora)

 - Terzo anno: € 15.000,00 per formatori e supervisore( 200ore/annue x 57,00 euro/ora - 54 ore/annue x 85,00 euro/ora)

 

 

IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI E DELLE RISPOSTE

- Un aspetto critico è rappresentato dalla carenza di personale competente nella rilevazione dei casi e nella presa in carico. I servizi territoriali soffrono di grosse carenze di organico che limitano gli interventi e che necessitano di un potenziamento in termini di risorse, professionalità e strutture.

Fermo restando il diritto dei bambini di accedere a strutture psicoterapeutiche e ad operatori specializzati, la carenza di risorse a livello di presa in carico induce il rischio di creare un danno sul danno.

E’ una situazione lesiva anche del ruolo degli operatori che devono far fronte ad un elevato rischio di burn-out e di stigmatizzazione.

La soluzione a tale carenza/rischio è rappresentata dall’aumento degli organici dei servizi territoriali affinché siano messi nelle condizioni di poter affrontare la complessità del fenomeno dell’abuso sui minori.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DISEGNO DI VALUTAZIONE DEL PROGETTO

 

 

ATTIVITA’

AZIONI

DESTINATARI

OBIETTIVI

INDICATORI

 

 

 

 

Informazione

Promoz.  dibattiti,

 

bruchure inform.

 

Sito Web

Comunità

 

Oper. Scolastici

 

Genitori

 

Operatori del terzo settore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Incrementare:

 la cultura della tutela delle esigenze dei minori

 

la conoscenza dei   diritti dei bambini

 

La conoscenza del dovere/obbligo a denunciare i casi di abuso sui minori

Incremento dei casi segnalati

 

 

 

 

 

 

 

Formazione

(di base)

Attivazione di corsi di base

Operatori scolastici

 

Oper. Serv. pubbl.

 

Oper.terzo settore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Implementazione  le conoscenze  in materia di tutela dei minori  a livello

legislativo psicologico, relazionale,

giuridico

 

Apprendimento di procedure di rilevazione e segnalazione corretti

 

 

Apprendimento di un modello operativo integrato

n° adesioni

 

Partecipazione ai corsi

 

Azioni di diffusione delle conoscenze acquisite  negli ambienti lavorativi di appartenenza

 

Approccio metodologico unitario nel rispetto della procedura

 

Adesione al modello di lavoro di rete

 

 

 

Formazione

(specialistica)

Attivazione corso avanzato

 

Incontri di supervisione

Psicologi

 

Neuropsichiatri inf.

 

psichiatri

Specializzazione degli operatori del trattamento psicoterapeutico

n° partecipanti ai corsi

 

n° trattamenti avviati

 

n°richieste di supervisione

 

 

Formazione

(tecnica)

 

Partecipazione a corso di formazione sul management

 

 

Assistenti sociali

 

Operatori del privato sociale

Migliorare le competenze  nell’organizzazione di sistemi integrati

n° partecipanti al corso

 

Funzionamento della comunicazione tra i soggetti della rete

 

 

 

 

Protezione

Allontanamento del minore

 

Attivazione della procedura di presa in carico

 

Proposta di nomina del curatore speciale

 

 

Minore/i

 

Genitore/adulto

tutelante

Interrompere la condizione di pregiudizio per il minore

Tempi di attivazione della procedura di presa in carico dal momento della segnalazione

 

 

 

 

Presa in carico

- Accertamento;

 

Accompagnamento nel percorso giudiziario;

 

Valutazione della recuperabilità genitoriale

 

Trattamento psicoterapeutico

Minore/i abusati

 

Genitori

 

Minore /Adulto abusante

Attivare percorsi di tutela  nella fase giudiziaria

 

Avviare il percorso di elaborazione del trauma  e di riparazione del danno

n° trattamenti attivati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Monitoraggio

reperimento dati

Organizzazione e classificazione delle informazioni

 

Organizzazione dei flussi informativi

 

 

 

Enti pubblici e privati  operanti nel settore minorile

 

Centri di documentazione nazionali

Osservare l’andamento del fenomeno nel tempo

 

Flussi informativi