AREA

IMMIGRAZIONE -POVERTÀ

Progetto di continuità

AZIONE cod. E2 – F2

LIVEAS  DISTRETTO 26

 

Intervento

n° 18

 

TITOLO AZIONE

 

SENZA FISSA DIMORA – POVERTÀ ESTREMA

 

OBIETTIVI

 

L’intervento intende garantire il prosieguo e l’implementazione di un servizio gestito da molti anni dal privato sociale (cooperativa ed associazione di volontariato) e finanziato nell’ultimo biennio dalla Regione, ai sensi dell’art. 28 L 328/00, fino al Dicembre 2003, che rischia di chiudere pur essendo l’unica risorsa nel territorio del distretto.

 

Obiettivi generali  

Garantire accoglienza, assistenza, sostegno e accompagnamento, a tutti quei soggetti, in situazione di disagio estremo e che si trovano senza fissa dimora.

Prevenire i rischi anche di  patologie e mortalità cui sono sottoposti i soggetti senza fissa dimora.

Ridurre le situazioni di disagio estremo.

Elaborare ed attivare adeguati percorsi di reinserimento sociale, lavorativo e familiare, nel rispetto delle peculiarità personali e culturali.

Agevolare la ricostruzione di legami di fiducia.

Inserire la realizzazione del progetto in quella rete istituzionale e non, di servizi pubblici e privati , che seppure utilizzata in passato vede adesso la sua formalizzazione.

Destinatari

L’utenza consiste in persone in stato temporaneo di indigenza, in situazione di disagio estremo, senza fissa dimora; immigrati; giovani con forte disagio sociale.

Inoltre saranno seguiti per brevi periodi in misure alternative alla detenzione, in carcere e nel post-penitenziario detenuti con particolare situazione di disagio (mancanza di alloggio, assenza di rapporti con le famiglie di origine, senza legami parentali).

 

Dal rapporto avuto per il medesimo servizio, svolto dal privato sociale attraverso la gestione di una casa semiresidenziale di pronta accoglienza, denominata “Aurelio”, ed una casa residenziale a bassa soglia, denominata “J. Jugan”, si evince, relativamente all’ultimo semestre 2003, quanto segue.

-   persone accolte in totale nella prima accoglienza n° 139; di cui 106 uomini ( 49 italiani e 57 stranieri) e 33 donne(12 italiane e 21 straniere);

-   età delle persone accolte: n° 3 da 0 ad 18 anni; n° 30 da 19 a 30 anni; n° 31 da 31 a 40 anni; n° 65 da 41 a 60 anni; n° 10 oltre i 60 anni.

-   persone accolte in totale nella casa residenziale a bassa soglia n° 30; di cui 13 maschi (11 italiani e 2 stranieri) e 17 donne (6 italiane e 11 straniere);

-   età delle persone accolte: n° 3 da 0 a 18 anni; n° 7 da 19 a 30 anni; n° 7 da 31 a 40 anni; n° 9 da 41 a 60 anni; n° 4 oltre i 60 anni.

 

Oltre ai servizi forniti ai residenti delle due strutture di accoglienza, nella Casa di prima accoglienza relativamente a persone esterne nello stesso periodo sono stati dispensati n° 750 panini, distribuito vestiario a circa 1.030 persone e permesso di utilizzare la doccia, fornendo l’occorrente (asciugamani, bagnoschiuma, lamette, schiuma da barba), a 880 persone.

 

Con il presente intervento, oltre a garantire il mantenimento dello stesso livello di efficienza, si conta di poter ampliare il bacino di utenza, attraverso il potenziamento di alcuni interventi (unità di strada, ottimizzazione delle risorse, aumento dei servizi offerti alle persone esterne, ecc.).

 

Localizzazione degli interventi

Il bacino di utenza è essenzialmente costituito dall’intero distretto D26, anche se, come è già successo in passato, si ipotizza di poter intervenire in particolari situazioni di disagio segnalate dagli altri distretti (Barcellona, Milazzo, Lipari, S. Agata di Militello, ecc.), ove non risultano presenti attività similari.

 

STRATEGIA

 

Il presente piano intende intervenire in un ambito particolarmente problematico e a rischio quale quello delle povertà di strada.

La strategia, già positivamente utilizzata, punta molto sulla possibilità di utilizzare forme differenti di interventi, a grado di protezione variabile, capaci di adattarsi alle diverse richieste ed esigenze presenti sul territorio.

Infatti, partendo dal “semplice” ascolto direttamente sulla strada, a cura dell’unità mobile, è possibile passare alla pronta accoglienza (dormitorio), ovvero all’accoglienza residenziale nella casa a bassa soglia, o  “limitarsi” a fornire il sostegno per i bisogni principali (servizio docce; panino; vestiario; ecc.).

Tutto ciò comunque, permette di poter offrire, con gradualità e nel rispetto dei tempi individuali della persona avvicinata, una sua effettiva presa in carico con un suo progressivo accompagnamento.

Inoltre, grazie alle diverse possibilità di aggancio fornite, è possibile, ricostruendo funzionali rapporti di fiducia, rimuovere alcuni degli ostacoli che, nel tempo, hanno causato l’esclusione sociale (diffidenza verso i servizi pubblici; dinamiche negative con i familiari; negazione di alcune forme di convivenza civili; ecc.), con particolare attenzione alle dimensioni relazionali, le relazioni e i legami sociali e alle reti formali e informali come luoghi di sostegno materiale e emozionale.

 

DEFINIZIONE DELLE ATTIVITA’

 

Attività previste e metodologie operative

 

§         Un’unità telefonica: per le prime segnalazioni e le informazioni, operante tutti i giorni.

§         Un’unità di strada: per il monitoraggio del territorio; il tempestivo intervento, anche dietro segnalazione; il primo contatto e l'aggancio del soggetto bisognoso; centro di ascolto itinerante.

§         Casa di prima accoglienza semiresidenziale/dormitorio: per il pronto intervento sociale; l’accoglienza; l’assistenza; il centro di ascolto stabile. Attualmente il servizio è attivato utilizzando la casa di prima accoglienza sita a Messina centro.

§         Servizi di sostegno, per poter fornire, nel rispetto della libertà e della disponibilità di ognuno, un aiuto anche alle persone che non scelgono l’accoglienza, ma che comunque hanno necessità di soddisfare alcune esigenze primarie: servizio raccolta e distribuzione vestiario; servizio lavanderia; servizio distribuzione pasto veloce (panino; frutta; acqua, ecc.); servizio docce (fornendo asciugamani; prodotti per l’igiene; ecc.); consulenza sanitaria di base e/o specialistica (attraverso la disponibilità di alcuni volontari medici).

§         Una struttura residenziale di accoglienza a bassa soglia: per il pronto intervento sociale residenziale; l’accoglienza a medio-lungo termine; l’attivazione di progetti individualizzati. Attualmente, a tal fine, è utilizzata la casa di accoglienza sita a Messina, nella zona di Provinciale.

§         Equipe multidisciplinare, per la definizione di progetti individuali di reinserimento sociale, familiare e lavorativi, attraverso una metodologia che si affida fortemente alle qualità relazionali dell’aiuto.

§         Interventi di reinserimento socio-lavorativo, per avviare il soggetto, con le dovute cautele ed accortezze, a delle sperimentazioni lavorative, in collaborazione con le realtà presenti sul territorio (Cooperative, Imprese, ecc.).

§         Azioni esterne: per il coinvolgimento, l’informazione e la  sensibilizzazione della cittadinanza e del privato sociale, rispetto alle tematiche di inclusione, accettazione, condivisione, ecc. (incontri, giornate di studio, seminari, ..).

§         Formazione del personale coinvolto.

 

TEMPISTICA

 

Il presente progetto riguarda il funzionamento triennale del servizio.

Chiaramente, trattandosi di un progetto di continuità, tutte le azioni sono già state precedentemente avviate grazie al finanziamento regionale, quindi, l’intero piano può essere reso immediatamente disponibile.

Trattandosi di interventi urgenti, l’erogazione dei servizi dovrà essere immediatamente fruibile dagli utenti, nel rispetto, comunque, dei tempi progettuali e delle effettive disponibilità delle strutture.

 

DEFINIZIONE STRUTTURA ORGANIZZATIVA

 

Le attività in progetto si basano, essenzialmente, come buona prassi già acquisita nelle precedenti esperienze, sulla messa in rete di tutte le agenzie operanti sul territorio, al fine di una migliore integrazione degli interventi ed un’adeguata presa in carico del soggetto bisognoso; a tal fine quindi, saranno potenziati i rapporti con gli enti, pubblici e privati, già coinvolti nelle precedenti esperienze operative.

 

Soggetti coinvolti

AUSL

Servizi Sociali dei comuni del distretto

Istituzione per i Servizi Sociali del Comune di Messina

Ministero di Grazia e Giustizia (Centro Servizi Sociali Adulti; Scuola di Formazione; Ufficio Servizi Sociali per i Minorenni; Centro per la Giustizia Minorile, Casa Circondariale; ecc.).

Ser.T.

Caritas Diocesana

Agenzie territoriali per l’impiego

Agenzie di formazione (E.N.A.I.P., E.C.A.P., ecc.)

Associazioni di Volontariato

Cooperative sociali

Banco alimentare

Soggetti operanti in altri territori nell’ambito specifico (Centro Padre Nostro, Palermo; Associazione La Cura, Taormina; Strada Viva, Catania; ecc.)

Imprese del territorio (per il reinserimento lavorativo)

 

Per l’attivazione degli interventi si conta di utilizzare le strutture degli enti privati già operanti sul territorio, ovvero, in assenza di esse, strutture con caratteristiche similari.

 

La composizione minima dell’equipe operativa necessaria per l’attivazione degli interventi in progetto è la seguente:

2 assistenti sociali (a part-time o collaborazione);

3 operatori/educatori (tempo pieno);

1 psicologo (anche a consulenza);

4 operatori/educatori (a part-time o collaborazione).

 

Vista l’esiguità dei fondi disponibili per il triennio, si ipotizza di poter contare, così come sperimentato in precedenza, sulla disponibilità gratuita degli immobili, già destinati a tal fine dalla Caritas Diocesana, nonché sull’apporto gratuito e volontario degli aderenti di alcuni enti del privato sociale operanti nell’ambito specifico.

Inoltre, i rapporti di collaborazione con alcune ONLUS (banco alimentare, ecc.) e la possibilità di ricevere donazioni e contributi vari da parte di gruppi, istituzioni e singoli cittadini, già sensibili al problema e vicini alle case di accoglienza, potrebbe garantire la parziale copertura di alcuni fabbisogni (alimenti, detersivi, vestiario, ecc.).

 

COMUNICAZIONE

 

Il servizio già espletato sul territorio è attivo dal 1982, quindi ha raggiunto ormai, grazie anche all’aiuto dei mezzi di comunicazione, una buona conoscenza sul territorio ed un sufficiente grado di affidabilità. Viene difatti da anni “utilizzato” dagli Enti territoriali, Comuni , ASL e Aziende Ospedaliere per garantire l’accoglienza di senza fissa dimora.

Le varie azioni di sensibilizzazione in progetto, garantiranno una migliore visibilità delle azioni avviate, con un più organico coinvolgimento della popolazione, grazie anche alla possibilità di rivolgersi all’unità telefonica, per le segnalazioni e le informazioni e/o direttamente all’unità di strada presente sul territorio.

Inoltre, la collaborazione con i centri che operano in altri territorio, garantisce una comunicazione delle esperienze ed uno scambio delle informazioni, necessario in relazione alla particolare utenza che, il più delle volte, per le proprie caratteristiche, è portata a spostarsi rapidamente ed a non accettare soluzione abitative a lungo termine.

 

 

BUDGET

 

Il costo totale degli interventi è fissato in € 465 000,00, per l’intero triennio.

Considerato il numero di operatori da utilizzare e il limitato budget disponibile, buona parte delle somme concesse saranno destinate per il costo del personale, grazie anche alla possibilità di poter contare su risorse esterne (donazioni e contributi di privati) per la copertura delle spese di gestione (vitto, utenze, manutenzione, ecc.).

 

I annualità € 155.000,00

II annualità € 155.000,00

III annualità € 155.000,00

 

CONTROLLI

E VALUTAZIONE

Risultati attesi (qualitativi e quantitativi)

Riduzione delle persone senza fissa dimora

Riduzione del numero di turn over dei soggetti, attraverso la fuoriuscita del soggetto dallo status di disagio

Progetti personalizzati portati a termine con esito positivo

Quantitativi: numero di persone accolte; numero di persone assistite; numero di progetti individualizzati elaborati ed avviati (attraverso la compilazione di opportune schede); numero di persone contattate dall’unità di strada accolte successivamente nelle strutture.

Qualitativi: risultati ottenuti in termini di reinserimento socio-lavorativo-familiare; esito dei progetti individualizzati; grado di partecipazione delle agenzie territoriali; grado di soddisfazione dell’utenza (attraverso incontri periodici di gruppo ed individualizzati); follow up degli interventi (attraverso il monitoraggio del territorio; il sostegno e l’accompagnamento alle persone dimesse; le relazioni degli enti che avranno eventualmente in carico l’utente successivamente); capacità individuali dei singoli operatori (attraverso incontri periodici di verifica; colloqui individuali; corsi di formazione).

 

Soggetti coinvolti nella valutazione

Referenti delle istituzione pubbliche aderenti al progetto

Personale dell’ente gestore

IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI E DELLE RISPOSTE

 

Rischi di disservizio

-     inadeguata risposta della “rete” per la fuoriuscita del soggetto dallo status di senza fissa dimora (mancanza di disponibilità di posti in strutture specialistiche; carenza di strutture per l’accoglienza del soggetto in particolari situazioni di disagio; assenza di risposte lavorative adeguate alle esigenze della persona; ecc.);

-     carenza di risorse economiche esterne per il mantenimento degli interventi con le esigue somme a disposizione.

 

Strategie di intervento

-         maggiore coinvolgimento e responsabilizzazione dei componenti della rete;

-         ricerca di percorsi personalizzati alternativi (borse lavoro; assegni di sostegno al reddito; gruppi appartamento; ecc.);

-         ricerca di risorse alternative (fondi comunitari; coinvolgimento di Fondazioni ed altri organismi similari; ecc.);

-         sensibilizzazione e formazione della popolazione verso la cultura dell’accettazione, della disponibilità e della condivisione.