AREA

DISABILITA’ e SALUTE MENTALE

 

Consolidamento, sviluppo e miglioramento

AZIONE cod. B 5 - B 6 – B 7

LIVEAS DISTRETTO 26

 

Intervento

n° 11

 

 

 

TITOLO AZIONE

 

 

centri diurni:

Progetto centri aperti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

OBIETTIVI

 

 

Offerta attuale:

Nel Comune di Messina:1 Day-Hospital (AUSL), 1 Centro Diurno (AUSL), 1 Centro Diurno ANFFAS (Convenzione AUSL), 1 Centro Diurno attivato presso il Centro Residenziale “Don Orione” (Comune-AUSL).

Nei Comuni del Distretto: 1 Centro Diurno a Villafranca Tirrena per anziani e disabili, 1 Centro Sociale occupazionale a Nizza Sicilia.

Sono presenti iniziative del terzo settore che negli anni sono state sostenute con contributi comunali alle associazioni su “progetti socialmente utili” e che pertanto risentono del carattere di discontinuità: Club Arietta, Filo d’Arianna, CIRS, cooperativa Gocce, associazione 7000, cooperativa Petit, associazione Nuovi Orizzonti, Solidarietà 2000, etc...

Nell’ambito dei Servizi di Salute Mentale sono state garantite negli ultimi anni numerose attività di risocializzazione anche nei Centri di Salute Mentale.

Di carattere innovativo per una diversa modalità d’approccio è l’iniziativa del Centro Aperto “LeAli” promossa dall’associazione Pegaso in collaborazione con il DSM di Messina Nord.

L’obiettivo generale di promuovere la salute mentale è entrato a pieno diritto nell’orizzonte degli investimenti delle imprese sociali e si sono creati i presupposti anche culturali per la creazione di nuove imprese e nuove prospettive di intervento a sostegno di un’economia sociale che crei inclusione.

Non i servizi ma “lo spazio” deve diventare luogo che fonda le relazioni solidali: la casa, i luoghi di studio e di lavoro, di svago e di divertimento. Una presa in carico realmente efficace trarrà beneficio da “strutture” e professionalità “più leggere”, ripensate come punto di incontro dell’integrazione sociale, sanitaria e delle politiche per il lavoro fino ad incontrare le esigenze individuali delle persone in condizione di svantaggio sociale nei luoghi normali del declinarsi esistenziale.

Il presente progetto si propone la riorganizzazione funzionale di Centri Diurni socio/riabilitativi e la promozione di Centri Aperti attraverso il consolidamento e potenziamento di quelli già operanti sul territorio del Distretto 26, in grado di offrire le richieste professionalità, razionalizzando e integrando le risorse, al fine di promuovere per l’utenza percorsi personalizzati di inclusione e contesti non istituzionalizzanti.

 

Obiettivi dell’intervento:

·    Realizzare Progetti Personalizzati in contesti inclusivi aperti alla co-progettazione allargata e partecipata;

·    Creare spazi di condivisione che favoriscano il benessere, percorsi rivolti ad una maggiore autonomia, valorizzazione di ogni più piccola risorsa personale;

·    Sostenere il ruolo attivo della famiglia nei processi educativi, riabilitativi e di integrazione sociale;

·    Promuovere la partecipazione della famiglia nell’organizzazione, nella gestione e nella verifica del funzionamento dei centri diurni;

·    Creare sinergie, favorire gli interscambi e la sussidiarietà tra i soggetti privati e pubblici nella gestione di iniziative comuni o specifiche;

·    Estendere la rete dei soggetti coinvolti nella progettazione dei Centri al fine di ottimizzare le risorse, le strutture, le attrezzature, i servizi;

·    Promuovere la formazione continua e congiunta degli operatori pubblici, del privato sociale, dell’associazionismo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

STRATEGIA

 

 

L’intervento di implementazione dei Centri Diurni, assegnato dal Piano di Zona, consentirà, seppure in minima parte, di migliorare e sviluppare l’offerta di servizi semiresidenziali a soggetti con disabilità psico-fisica e psico-sociale.

Nella loro riprogettazione si dovrà privilegiare la metodologia del lavoro per progetti personalizzati, in cui individuare obiettivi, azioni, compiti, vincoli, tempi e verifica. Ciò comporta che anche la programmazione delle attività dei Centri sia modulata e diversificata sui reali bisogni del soggetto e che la progettazione sia partecipata col soggetto, con la famiglia, con gli operatori e i volontari e che si assicurino le azioni necessarie a promuovere gli interventi più idonei nelle diverse situazioni di handicap, disagio ed emarginazione, nella massima trasparenza sull’utilizzo delle risorse.

L’intervento si caratterizza inoltre per la promozione di Centri Aperti, ossia di ‘luoghi’ visibili nel territorio che promuovono la lotta allo stigma, sono aperti alla partecipazione ed al coinvolgimento di chiunque voglia volontariamente e solidalmente realizzare spazi di socializzazione e stabilire legami autentici e paritari tra le persone.

Nei Centri Aperti si dovrà inoltre attivare la diffusione d’informazione positiva e di sensibilizzazione allo scopo di diminuire i pregiudizi e diffondere atteggiamenti di maggiore solidarietà.

 

 

 

 

 

 

 

 

DEFINIZIONE

DELLE ATTIVITA’

 

 

Tra le principali attività che i Centri diurni sono in grado di promuovere e attivare con risorse finalizzate anche minime:

·    accoglienza diurna di soggetti che hanno in corso o hanno concluso l’attività scolastica;

·    organizzazione di laboratori creativi di vario genere, dalla produzione artigianale, all’informatica, alle attività didattico- espressive, palestra, cineforum, etc. ..;

·    articolazione di iniziative ed attività realizzabili all’esterno, nei luoghi di socializzazione del territorio, in collegamento con i CAG, i SET, le scuole, i Centri sociali di quartiere, i gruppi informali e di iniziativa spontanea;

·    attivazione di un sistema informativo a rete per il monitoraggio costante delle attività dei Centri, dei risultati conseguiti riguardo i Progetti Personalizzati, delle iniziative che si possono interscambiare e fruire collettivamente;

·    promozione delle reti formali e informali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TEMPISTICA

 

 

La durata dell’iniziativa progettuale è triennale.

Nel primo anno:

-    costituzione di un gruppo di coordinamento misto Comuni/AUSL/Terzo settore - 1 mese

-    formazione/organizzazione della partnership del progetto (associazioni di volontariato, parrocchie, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali, Centro Servizi per il volontariato, etc.) -  2 mesi

-    individuazione delle sedi, decentrate e facilmente accessibili - 3 mesi

-     redistribuzione funzionale delle risorse, coordinamento e attivazione dei Centri  diurni socio-riabilitativi - 6 mesi

Nel secondo e terzo anno :

-    coordinamento e implementazione delle iniziative

-    valutazione e verifiche

-    riprogettazione degli interventi.

 

 

 

 

 

DEFINIZIONE

STRUTTURA

ORGANIZZATIVA

E RISORSE

 

 

Il gruppo di coordinamento misto che curerà l’organizzazione del sistema a rete dei centri, il collegamento con i servizi socio-sanitari e il corretto utilizzo delle risorse, sarà composto da:

·    responsabili dei servizi sociali dei Comuni

·    referenti AUSL

·    rappresentanti delle associazioni e delle cooperative.

Un protocollo di intesa AUSL/Comuni/ Terzo Settore e protocolli operativi regolamento le varie forme di collaborazione pubblico/privato sociale.

 

 

 

Operatori previsti:

·    assistente sociale

·    educatori professionali e/o animatori socio-culturali

·    assistenti domiciliari per disabili

·    assistenti di laboratorio (maestri d’arte, istruttori, operatori informatici, etc…)

·    personale di segreteria

·    volontari delle associazioni

·    volontari e obiettori in servizio civile.

Le strutture e le attrezzature devono essere messe a disposizione da tutti i partner del progetto (Comuni, AUSL, Terzo Settore, parrocchie, etc.).

Modalità di gestione

Indiretta: convenzioni con Enti non profit

Partner: Centro Servizi per il Volontariato – Associazioni di familiari – Associazioni di promozione sociale, etc….

 

 

 

 

 

 

COMUNICAZIONE

 

 

La comunicazione sarà garantita da sistemi di integrazione (consulenze, tutoraggio, etc…) e raccordo periodici (riunioni del gruppo di coordinamento) tra i soggetti coinvolti e in particolare tra i Comuni del distretto, l’AUSL e il terzo settore. La circolazione e lo scambio delle informazioni sarà utile a promuovere la diffusione di una cultura del lavoro per progetti personalizzati e finalizzata alla valutazione dei risultati raggiunti, a migliorare la capacità di orientare l’utenza nelle scelte, valorizzando la sussidiarietà. Sarà utile predisporre una Carta dei Servizi per ogni Centro.

 

 

 

 

BUDGET ANNUALE POTENZIAMENTO FONDI LEGGE 328/2000

 

 

I

annualità

II

annualità

III

annualità

 

TOTALE

Spese per l’organizzazione, la gestione e la formazione; rimborso spese per i volontari, etc

 

 

 

38.325,00

 

 

 

38.325,00

 

 

 

38.325,00

 

 

 

114.975,00

 

 

 

CONTROLLI

E VALUTAZIONE

 

 

Indicatori previsti per la valutazione:

Numero dei Comuni del Distretto 26 che attivano Centri Diurni socio-riabilitativi

Numero dei Centri Aperti attivati

Numero Progetti Personalizzati co-progettati in rete

Numero di soggetti coinvolti nelle iniziative dei Centri

Numero delle famiglie coinvolte

Livello di soddisfazione dell’utente e della famiglia.

Il gruppo di coordinamento misto avrà il ruolo di valutazione e verifica dell’efficacia dei servizi rispetto agli obiettivi dei progetti personalizzati.

 

 

 

 

 

IDENTIFICAZIONE

DEI RISCHI

E DELLE RISPOSTE

 

 

RISCHI

Difficoltà a fornire risposte integrate e coordinate.

Potenziamento parziale delle attività.

Interventi poco continuativi per l’esiguità dei fondi.

 

RISPOSTE

Capacità di orientare e supportare le scelte delle famiglie e degli utenti.

Individuare le specifiche carenze nei gruppi di lavoro.

Coinvolgimento attivo della comunità e del volontariato.

Razionalizzare le spese.