AREA minori |
AZIONE
cod. C1 LIVEAS
DISTRETTO 26 |
Intervento
n° 5 |
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TITOLO AZIONE |
affidamento familiare |
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OBIETTIVI |
Analisi del contesto L’affidamento familiare rappresenta l’intervento a sostegno del minore e
della famiglia in situazione temporanea di crisi. Esso è attivo nei vari
Comuni del Distretto. In particolare nei Comuni di Villafranca
Tirrena, Saponara e Rometta, Furci
Siculo e Nizza di Sicilia è stata avviato un
percorso di informazione e preparazione delle famiglie disponibili. Nei Comuni
sopraindicati tale percorso si è avviato con i piani di intervento
relativi alla Legge n.285/97. Gli obiettivi che il progetto di affidamento
familiare si pone di raggiungere sono i seguenti: · Sensibilizzare
i cittadini alla problematica dell’affido familiare; · Orientare
coloro che stanno maturando la scelta dell’affido; · Sostenere
attraverso un’azione formativa e di supporto, i singoli e le coppie impegnate
nel ruolo di affidatari. Tali obiettivi mirano a: · far conoscere i reali contenuti della legge
sull’affidamento; · fornire elementi di valutazione per la selezione dei soggetti disponibili
all’affido da inserire in apposito albo da cui ogni Comune del Distretto
potrà attingere; · fornire ai stessi soggetti interessati all’affido una visione
più ampia possibile circa il ruolo dell’affidatario,
nonché gli strumenti per poter affrontare nella maniera più consona tale
funzione. |
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STRATEGIA |
Le azioni del presente progetto verranno
realizzate nei 14 Comuni del Distretto ad integrazione e continuità
dell’esperienza fin qui svolta ed in ottemperanza della “Direttiva intrassessoriale ai Comuni ed alle ASL per la
costituzione ed il funzionamento dei Centri Affidi distrettuale” emessa in
data 20.11.2003. Per il raggiungimento degli obiettivi sopra individuati si procederà: · ad attuare una campagna di pubblicizzazione
e sensibilizzazione per diffondere la cultura dell’affido, da effettuarsi
nell’intero distretto mediante manifesti, incontri, seminari,
somministrazione di questionari etc...; · attivare un servizio call center; · ad informare, formare e sostenere i soggetti interessati; · inserire i soggetti formati nell’apposito albo che verrà
istituito presso il Centro Affidi con sede presso il Comune capofila del
distretto socio sanitario D 26. |
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DEFINIZIONE
DELLE ATTIVITA’ |
- Campagna informativa nel distretto; - formazione delle famiglie, delle coppie e delle
singole persone; - attivazione servizio call center; - costituzione banca dati famiglie affidatarie; - organizzazione di gruppi di sostegno per le
famiglie affidatarie da effettuarsi
in collaborazione con il Centro Affidi. |
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TEMPISTICA |
Si prevede una durata complessiva dell’intervento per anni tre. 1° anno: - campagna informativa – primo semestre; - call center; - formazione - cicli di 30 ore per gruppi di 10-15 potenziali affidatari da avviare nel secondo semestre previo accordo
tra Comuni del distretto e consultori.; 2° anno e 3° anno: - costituzione banca dati famiglie affidatarie; - call center; - organizzazione di gruppi
di sostegno - incontri periodici da effettuarsi ogni due mesi dal momento in
cui i minori verranno inseriti nelle famiglie; - formazione - cicli di 60 ore (30 a semestre) per gruppi di 10 -15
potenziali affidatari da attivare previo accordo
tra Comuni del distretto e consultori.
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DEFINIZIONE STRUTTURA ORGANIZZATIVA E RISORSE |
Gli interventi previsti si effettueranno
nell’intero distretto e specificatamente presso strutture istituzionali
idonee sia pubbliche che private disponibili nel territorio. In questa fase la gestione degli interventi sarà curata da un
Coordinatore esperto in materia di affido e di
costituzione delle reti sociali, da Formatori (provenienti da Enti che hanno
dato disponibilità). |
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COMUNICAZIONE |
L’attivazione del servizio prevede una fattiva collaborazione tra tutte
le figure professionali impiegate, l’Ufficio Piano e gli enti pubblici e
privati che nel distretto si occupano della tutela dei minori. |
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CONTROLLI E
VALUTAZIONE |
Per il raggiungimento degli obiettivi si prevede di individuare
all’interno del gruppo di lavoro un nucleo di
valutazione, che attraverso i sotto riportati indicatori potrà procedere al
controllo ed alla valutazione circa l’efficacia del servizio attivato. Indicatori previsti per la valutazione Indicatori di processo: Grado di soddisfazione delle famiglie; Grado di partecipazione dei soggetti coinvolti. Indicatori di esito: Sviluppo della rete sociale; Incidenza sul cambiamento; Numero degli affidamentI effettuati. |
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IDENTIFICAZIONE
DEI RISCHI E DELLE RISPOSTE |
Rischi: Risorse finanziarie limitate. Insufficiente recepimento
della cultura dell’affido e di conseguenza scarsa disponibilità di famiglie affidatarie. Diffidenza delle famiglie disponibili che in esperienze passate non hanno
ricevuto adeguato supporto psico-sociale ed economico. Risposte: Adeguata strutturazione del servizio; Rafforzare il gruppo di sostegno per le famiglie affidatari
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BUDGET |
Euro 25.236,64 |
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