AREA

DISABILITA’ e SALUTE MENTALE

 

Intervento di continuità con miglioramento

COMUNITA’ ALLOGGIO

AZIONE cod. B 2

LIVEAS DISTRETTO 26

 

Intervento

n° 10

 

 

TITOLO AZIONE

 

 

Gestione degli inserimenti socio-riabilitativi

residenziali:

ottimizzazione e implementazione delle risorse

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

OBIETTIVI

 

 

Sul territorio del distretto di Messina esistono tre Comunità Alloggio per disabili psichici che ospitano un totale di 29 soggetti, una Casa Famiglia autogestita con il supporto del DSM che accoglie 7 persone, una CTA (AUSL - DSM) con 20 posti, due St.A.R. (Strutture Abitative Riabilitative) a gestione mista AUSL - privato sociale che accoglie 12 persone dimesse ex O.P., un Centro Socio-Riabilitativo Residenziale per disabili gravi con 33 portatori di handicap.

Nonostante l’offerta esistente sono continue ed incessanti le richieste emerse nell’area tematica sulla disabilità circa la carenza di strutture residenziali, anche considerando che altre ‘rette’ vengono pagate per soggetti disabili adulti inseriti in strutture residenziali fuori distretto. Sebbene sia stata prevista l’apertura di una nuova Comunità Alloggio, sul piano dell'abitare resta un vuoto da colmare.

Una o più residenze piccole, con quattro/sei soggetti, “comunità alloggio” di secondo livello, possono essere la soluzione alle problematiche e difficili convivenze con i genitori e sicuramente un’efficace alternativa a ricoveri e TSO ancora troppo frequenti, oltre che da supporto ai progetti riabilitativi ed ai programmi d’inserimento lavorativo e anche per cominciare a pensare al problema del "dopo di noi”.

Il disagio da affrontare riguarda la difficoltà di vita indipendente e autonoma di soggetti in età adulta con disagio psichico che necessitano di collocazione o ricollocazione abitativa.

L’intervento progettuale mira a:

·   favorire e facilitare i percorsi di inserimento/dimissione dalle residenze sanitarie e dalle comunità alloggio;

·   assicurare una continuità del progetto di vita della persona disabile garantendo il massimo di sostegno per un abitare autonomo e dignitoso (gruppi appartamento);

·   promuovere la gestione coordinata e integrata degli inserimenti socio-riabilitativi in regime residenziale, ottimizzando le risorse;

·   promuovere la co-responsabilizzazione nell’attività di cura delle reti formali, informali e del terzo settore.

L’intervento si colloca nell’ambito territoriale del Distretto 26.

Il gruppo target è costituito dai soggetti con disabilità psichica seguiti dai servizi di salute mentale e dai servizi socio-assistenziali dei Comuni, attualmente inseriti in strutture residenziali o che necessitano di collocazione o ricollocazione abitativa.

 

I destinatari del progetto di ‘gruppo appartamento’ sono quattro/sei giovani adulti.

Il progetto mira a far raggiungere ai gruppi di convivenza la capacità di contribuire al proprio mantenimento (vitto, vita di relazione) con il proprio reddito (da lavoro, da invalidità lavorativa, da pensione di reversibilità, da assegno di accompagnamento, etc.). In tal modo gli interventi di supporto esterni sono tendenzialmente e gradualmente limitati nel tempo, allo scopo di responsabilizzare i soggetti rispetto all’autogestione della vita quotidiana e al rispetto delle regole alla base del vivere insieme.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

STRATEGIA

 

 

Per implementare il processo di ottimizzazione degli inserimenti socio-riabilitativi a carattere residenziale si costituisce un gruppo integrato di coordinamento (AUSL/Comuni/Terzo Settore) che individua nei progetti personalizzati percorsi alternativi e flessibili tesi da un lato a contenere entro il limite attuale la percentuale di inserimenti, dall’altro a favorire i processi di dimissione e di reinserimento sociale che attualmente si collocano su percentuali poco elevate.

Con l’obiettivo di promuovere e garantire il massimo delle opportunità di autonomia e indipendenza, il percorso progettuale si propone di sperimentare la realizzazione di piccole convivenze guidate per soggetti ancora fragili. Il gruppo appartamento, inteso come spazio vissuto d’intimità personale, e quindi fortemente identitario, è in alternativa ai luoghi meno personalizzati e più fortemente connotati dallo stigma come possono essere le strutture socio-sanitarie residenziali finora realizzate.

 

 

 

 

 

 

DEFINIZIONE

DELLE ATTIVITA’

 

 

Un gruppo integrato di operatori pubblici e del privato sociale che operano nelle strutture residenziali assume il coordinamento progettuale al fine di:

1)      rimodulare e verificare i progetti riabilitativi individuali di tutti gli ospiti delle strutture residenziali esistenti nel distretto 26;

2)      approfondire e migliorare la conoscenza della rete delle risorse formali e informali sul territorio;

3)      avviare un’esperienza sperimentale di convivenza guidata (gruppo-appartamento) per 4-6 soggetti adulti;

4)      programmare eventuali inserimenti residenziali, anche a carattere temporaneo, attraverso la co-responsabilizzazione della rete formale e informale;

5)      effettuare la verifica e il monitoraggio dei progetti riabilitativi individuali.

 

 

 

 

 

 

TEMPISTICA

 

 

La durata del progetto è di tre anni rinnovabili a seconda delle esigenze nate in itinere che possano determinare cambiamenti nella progettazione.

I tempi previsti per ogni fase sono:

1a Fase di formazione/costituzione del gruppo di coordinamento del progetto (2 mesi).

2a Fase di ricognizione dei bisogni di tutti i soggetti ospiti e delle risorse pubbliche e del privato sociale (4 mesi).

3a Fase di avvio dell’inserimento abitativo – gruppo appartamento (30 mesi).

4a Fase di verifica degli obiettivi raggiunti e degli esiti (3 mesi).

5a Fase di monitoraggio del progetto (tutto il triennio).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DEFINIZIONE

STRUTTURA

ORGANIZZATIVA

E RISORSE

 

 

La rete di collaborazione di soggetti del terzo settore che ha collaborato alla progettazione e che promuove il progetto è costituita dalle associazioni di utenti e familiari “Pegaso” e “IO Persona” e dalle cooperative sociali di tipo A e B (L. 381/91) in rete nel progetto di Centro Aperto “LeALI”.

Ø      Le associazioni mettono a disposizione, attraverso i volontari, la propria esperienza nel settore ed i servizi di accompagnamento e animazione sociale.

Ø      Le cooperative, in ordine alle proprie competenze, offrono a supporto del progetto di “gruppo appartamento”:

§     operatori professionali con formazione in riabilitazione psichiatrica e psico-sociale dedicate all’ascolto, al sostegno, alla mediazione intergruppale, alla messa in rete delle risorse del territorio;

§     servizi di aiuto domestico e di manutenzione dell’alloggio periodica e/o straordinaria;

§     inserimenti lavorativi nelle proprie aziende di lavoro.

Risorse AUSL - Comuni

Le équipes che operano nelle strutture residenziali AUSL-Comuni del distretto, costituite da figure professionali socio-assistenziali e socio-sanitarie collaborano con il gruppo operativo del progetto per la necessaria integrazione socio-sanitaria, la definizione dei progetti personalizzati, la verifica e il monitoraggio del progetto.

Durante tutto il percorso progettuale si svolgeranno frequenti incontri di informazione/formazione su temi di psichiatria sociale e di comunità, tecniche di ascolto e consulenza, riabilitazione psichiatrica e focus group su specifiche aree problema.

Modalità di gestione

Affidamento diretto e/o convenzione.

 

 

 

 

COMUNICAZIONE

 

 

La comunicazione interna ed esterna viene realizzata attraverso le periodiche riunioni di équipe con i soggetti in rete sull’andamento progettuale e le relazioni annuali al Gruppo Piano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BUDGET

ANNUALE POTENZIAMENTO FONDI LEGGE 328/2000

 

 

Al fine di mantenere al più alto livello possibile l’autonomia dei soggetti, le spese necessarie per l’avvio del ‘gruppo appartamento’ si limitano ad un contributo spese per l’affitto e per le utenze, all’acquisto degli arredi necessari e all’onere per le prestazioni del personale dedicato (escluso il personale dell’AUSL e dei Comuni).

Tutto quello che attiene alla gestione domestica e a quella strettamente personale è posto a carico dei soggetti destinatari.

Gli eventuali servizi aggiuntivi (pulizie, manutenzioni ed altro) saranno forniti dalle cooperative sociali di tipo B.

La quota assegnata dal Piano di Zona di € 217.882,80 è destinata all’avvio nel triennio di 1 gruppo appartamento.

 

 

annualità

annualità

3° annualità

 

TOTALE COMPLESSIVO

Spese personale

26.280,00

52.560,40

52.560,40

131.400,80

Costi di gestione:

affitto, acquisto arredi, manutenzione, luce, telefono, riscaldamento e condizionamento, ecc.

 

 

 

 

34.482,00

 

 

 

 

26.000,00

 

 

 

 

26.000,00

 

 

 

 

86.482,00

TOTALE

60.762,00

78.560,40

78.560,40

€ 217.882,80

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONTROLLI

E VALUTAZIONE

 

 

Il gruppo di coordinamento del progetto è preposto anche alla valutazione dell’azione.

La metodologia di valutazione  utilizza strumenti di rilevazione che, a seconda delle loro peculiarità, sono ripetuti a scadenze periodiche; il monitoraggio progettuale, attraverso la supervisione professionale, è quotidiano.

Indicatori previsti per la valutazione

Indicatori di processo

Sistema di rilevazione dell’indicatore

Livello di coesione del gruppo

di convivenza (basso-medio-alto)

 (es.- N° di attività svolte assieme)

Relazione mensile

sull’andamento del gruppo

 

Gestione personale

(strumento del VADO)

Schede di rilevazione

del VADO

Livello di autonomia del gruppo

(basso-medio-alto)

(es.- N° di interventi di sostegno)

Registro degli interventi

di sostegno previsti

dal progetto

Adeguamento progettuale

(punti deboli)

(es.- N° di interventi di sostegno

non previsti nel progetto)

Registro degli interventi

di sostegno

extraprogettuali

 

Indicatori di risultato

Sistema di rilevazione dell’indicatore

Obiettivi progettuali raggiunti

Relazione finale sugli obiettivi raggiunti

Autonomia personale

Confronto fra i dati raccolti in itinere (VADO)

Autonomia del gruppo

Relazione finale

Autonomia nella gestione

dell’abitazione

N° degli interventi di sostegno alla fine del progetto

Livello d’integrazione nel territorio

Griglia di valutazione ad hoc

 

 

 

 

IDENTIFICAZIONE

DEI RISCHI

E DELLE RISPOSTE

 

 

I rischi possono essere connessi:

§     alla non corretta identificazione del problema e analisi del bisogno,

§     alla difficoltà di autogestione del gruppo.

Le misure attivabili per ridurre al minimo i rischi riguardano:

§     la creazione di un gruppo di operatori opportunamente formati,

§     modalità operative centrate sulla progettazione e la condivisione di ogni intervento,

§     il superamento delle difficoltà gestionali o inerenti i rapporti fra gli ospiti.